Un altro anno in Africa
-
Pagine184
-
CollanaL'altra riva
-
Anno1995
Descrizione
Un altro anno in Africa è un romanzo avvincente, di interesse culturale specialissimo, che inscena la vicenda della diaspora ebraica nel veld sudafricano, ai bordi delle miniere d'oro alla periferia di Johannesburg, negli anni Trenta. Come osserva Clara Sereni nella sua introduzione, «proprio lo spaesamento, la memoria e il desiderio di un altrove mitico o mitizzato può essere considerato uno dei tratti distintivi dell'ebraismo, in tutte le epoche e a ogni latitudine: la diaspora come destino di tragedia ma anche come fattore forte di identità, che connota di sé ogni membro della comunità. Nostalgia, speranza, paura, impegno a lavorare per un domani migliore: questo è il lascito che l'ebraismo consegna a ciascuno dei suoi figli».
Rose Zwi appartiene a una famiglia di ebrei ashkenaziti che lasciò la Lituania negli anni Venti salvandosi così dai massacri nazisti che pochi anni più tardi spazzarono via le comunità yiddish dell'area baltica. Cresciuta a Johannesburg, la sua cultura ha profonde radici ebraiche ed europee, e però anche una forte consapevolezza del contesto sudafricano e delle sue problematiche sociopolitiche. La sua opera narrativa si inaugura nel 1980 proprio con Un altro anno in Africa qui presentato per la prima volta ai lettori italiani. A questo primo romanzo si aggiunsero poi The Inverted Pyramid (1981) ed Exiles (1984) , dando vita così ad un a trilogia della diapora ashkenazita nel paese dell'apartheid.