Cipolle e libertà
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Pagine170
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CollanaStorie/a
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Anno2016
Descrizione
«Sono nato nel 1937. Per capire quanto le cose son cambiate nel corso della mia vita basta pensare che mi chiamo Gelmino perché, quando mi han battezzato, questo strano nome era di moda». Così inizia l’«autobiografia» di Gelmino Ottaviani, operaio metalmeccanico veneto, che ripercorre in diciannove capitoli – dall’infanzia, vissuta in un ambiente rurale, al lavoro e all’impegno sindacale in fabbrica, fino ad arrivare alla pensione – la sua vita. In un continuo alternarsi di episodi, riflessioni e ricordi, la vicenda personale e familiare s’intreccia con gli eventi più importanti della storia italiana del Novecento, dando vita a un piccolo-grande affresco disincantato e, allo stesso tempo, poetico.
Come scrive Marco Bentivogli nella Prefazione:«Cipolle e libertà è un racconto intenso, che ha ispirato anche un bellissimo monologo del Teatro Civico di Marco Paolini. Un libro che si legge tutto d’un fiato e da cui emerge tanto, sia della storia da cui veniamo, ma anche e soprattutto del presente che stiamo vivendo».
Federico Bozzini (1943-1999), attento studioso delle vicende e della cultura del nostro paese, ha svolto numerose ricerche di carattere storico, occupandosi in particolare del mondo rurale e delle classi subalterne. Per Edizioni Lavoro ha pubblicato L’arciprete e il cavaliere (1985), L’imperatore e lo speziale (1995), Destini incrociati nel Novecento veronese (1997), Tre dialoghi attorno al campanile di san Marco (1997).