Il mercato senza lavoro
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Pagine212
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CollanaFuori collana
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Anno2013
Descrizione
Il lavoro in Italia è soggetto a una progressiva riduzione delle tutele contrattuali, previdenziali e di welfare. I dipendenti con «posto protetto», ritagliato sul modello fordista, a tempo pieno e indeterminato, sono 9 milioni, meno della metà degli occupati complessivi. Questo in linea teorica, perché la stragrande maggioranza si trova in aziende sotto i 15 dipendenti, mentre aumenta il lavoro grigio e crescono i contenziosi sui contratti. Somministrati, collaboratori coordinati e continuativi e a progetto, titolari di false partite Iva, irregolari sono quasi 7 milioni.
Il mercato del lavoro muta radicalmente, le aree di garanzia si trasformano in aree di rischio. L'autore ne fa un'analisi completa, esaminando le varie tipologie contrattuali, secondo i dati quantitativi e la graduazione delle tutele, e dedicando particolare attenzione a un segmento di grande rilievo, quello della cooperazione sociale. Globalizzazione, crisi finanziarie, evoluzione tecnologica e produttiva portano anche a un declino degli attori sociali del lavoro. Il sindacato deve rinnovarsi se non vuole assistere allo sfarinamento del lavoro e della contrattazione, alla perdita di controllo dei processi. Un cambiamento di approccio può avviare un riposizionamento verso obiettivi generali di contrasto alla precarietà,di ammortizzatori sociali universalistici, di governo diverso della mobilità, di nuovi assetti della contrattazione. Si tratta di dare voce e dignità a giovani e donne sempre più emarginati dal lavoro, da una vita attiva e piena.
Democrazia è insieme lavoro, partecipazione, rappresentanza.