Tra sventura e bellezza
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Pagine236
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CollanaTerzo millennio
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Anno1998
Descrizione
Sfollata a Marsiglia durante la guerra, Simone Weil ebbe un intenso, affettuoso e travagliato dialogo con il padre domenicano Joseph Marie Perrin.
Ora novantatreenne, padre Perrin si è reso disponibile a ricordare temi discussi con la giovane filosofa - autorità e funzioni della Chiesa cattolica, significato dei dogmi, salvezza al di fuori della Chiesa - e a «rileggere » lettere e testi a lui indirizzati.
Grazie a questa preziosa e ricca testimonianza e all'approfondita analisi di numerosi testi editi e inediti, Domenico Canciani sottolinea come la riflessione religiosa in Simone Weil sia tutt'uno con la precedente concomitante riflessione che ella fa sulla città degli uomini. In lei non ci sono rotture, abbandoni o derive: la dimensione religiosa, illuminata dall'esperienza mistica, non costituisce una dimensione a parte, sovrapposta; è lo splendore, la bellezza della realtà tutta intera, contemplata con amore. In uno dei Cahiers del 1942, Simone Weil scrisse: «Non è dal modo in cui un uomo parla a Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell'amore di Dio».
Domenico Canciani insegna Lingua e cultura francese presso la Facoltà di Scienze politiche di Padova. A Simone Weil ha già dedicato una monografia ( Simone Weil prima di Simone Weil) e numerosi saggi pubblicati soprattutto in Francia. Con Edizioni Lavoro ha pubblicato, nel 1996, Simone Weil. Il coraggio di pensare, cui è stato conferito il Prix Anne de Jager 1997, come miglior opera pubblicata nell'anno su Simone Weil.