La democrazia che verrà

La democrazia promette, la democrazia tradisce. Illude e delude. Più aumenta il sogno più cresce la sfiducia, il senso che non cambi nulla, che si possa fare in modo diverso. Ma è proprio così? Il rapporto tra democrazia e futuro è molto particolare. Non è il futuro a smentire la democrazia ma questa che smentisce se stessa e il proprio futuro. Perché il mistero della democrazia è di non esserci ancora anche quando c'è, almeno non del tutto, non per tutti, abbastanza.La democrazia che deve ancora venire è invece accoglienza, solidarietà, partecipazione, giustizia. Non si rovescia dall'alto come olio bollente sulla testa delle persone e dei luoghi di vita,  frettoloso e teleguidata, confusa e insensibile, cervellotica e incomprensibile, moralistica e ingiusta. Una democrazia che fa come prima cosa democrazia dentro ogni suo fare: l'esistenza comune, il lavoro, le politiche, l'economia, la cultura. Altrimenti fare è inutile (e la democrazia è un pretesto). Una democrazia infine che è cittadinanza senza vergogna, legalità, nuove generazioni, scuola, famiglia. Dialogo, intercultura, cooperazione.